Viaggio per l’Italia: Zingaretti in Liguria per la seconda tappa

Viaggio per l’Italia: Zingaretti in Liguria per la seconda tappa

Va avanti il Viaggio per l’Italia del segretario nazionale, Nicola Zingaretti che dopo la prima tappa in Campania di lunedì scorso è stato oggi in Liguria. Un viaggio di ascolto dell’Italia che produce e che lavora, che innova e che crea lavoro, che soffre per l’assenza di incentivi alle imprese e per il mancato sostegno con politiche industriali. Ad accompagnare il segretario Pietro Bussolati, responsabile Imprese, e Roberta Pinotti.
 
Prima tappa della giornata a Vado Ligure, in provincia di Savona. Zingaretti ha visitato la fabbrica Bombardier, che produce locomotive: “Siamo qui con tanti lavoratori – ha affermato Zingaretti- perché dobbiamo rilanciare l’industria in Italia. Gli altri paesi hanno idee molto chiare, così come le multinazionali. A noi serve una strategia concreta, da costruire insieme, ascoltando aziende e lavoratori sui territori”.
 
Al porto di Genova Zingaretti ha incontrato il console della Compagnia dei portuali e i lavoratori dello scalo e poi ha visitato i Cantieri navali Mariotti, sempre nell’area del porto di Genova. Alle 13 la visita alla sede di SedApta in via Ravasco 10, gruppo internazionale leader nell’information technology. L’ultimo appuntamento alle ore 14 al Porto Antico di Genova, in via del Molo, per un incontro con Monsignor Molinari e i Cappellani del Lavoro.
 
Dobbiamo ripartire dal lavoro e dalla voglia di produrre di questo Paese. A nessuno viene in mente un provvedimento fatto dal governo gialloverde a sostegno delle politiche industriali. L’Italia va protetta e difesa pensando a come si possa costruire un nuovo modello di sviluppo. Bisogna tornare a investire. Serve uno Stato che abbia delle politiche industriali perché gli spot, le battute non servono a creare benessere, lavoro e sviluppo – parole del segretario Zingaretti, che ha aggiunto: non esiste alternativa a Salvini che non passi per il Partito Democratico e per la costruzione di una grande alleanza con le persone. Noi non vogliamo vincere questa sfida di giochi di palazzo negli scontri di corrente, ma richiamando a raccolta l’Italia migliore, che produce e dire: “insieme costruiamo un piano per l’Italia”.

Spiaggia di Voltri: i cittadini vogliono risposte certe dal Comune

L’atmosfera è bollente nell’Arci di via Cialdini, come l’afa che non dà tregua in questi giorni. Ci vorrebbe un bagno in mare. Peccato che la spiaggia e la passeggiata di Voltri siano ancora profondamente segnate dalla mareggiata di fine ottobre.
Alla sala Rinascita, piena di cittadini, va in scena l’assemblea pubblica organizzata da Pd, Lista a Sinistra, M5s, Lista Crivello e Chiamami Genova.
Sul banco degli imputati i ritardi nei lavori, che invece in altre delegazioni sono ultimati, e i materiali scelti dal Comune di Genova per il ripascimento della spiaggia: il cumulo di terra che è rimasto per sette mesi alla foce del San Pietro di Pra’.
I problemi sono evidenti a tutti, come raccontano gli abitanti e gli amministratori locali in sala. Dall’area sottoposta a intervento arrivano cattivi odori, la terra è così compatta che non si riesce neanche a piantare l’ombrellone, gli asciugamani rimangono sporchi dopo essere stati stesi. Insomma, è forte la paura che il materiale utilizzato sia contaminato e porti danno alla salute dei bagnanti, molti bambini.
Su sollecitazione del Municipio Ponente, l’assessorato comunale ai Lavori pubblici ha fornito più volte rassicurazioni ai cittadini basandosi sui dati positivi delle analisi di Arpal. Ma non basta. Servono risposte dal Comune ai molti interrogativi, quelle che non sono arrivate o sono giunte in ritardo in questi mesi, come ha sottolineato nella sua introduzione il consigliere municipale Ugo Truffelli.
“Questa non è una speculazione politica – è intervenuto il presidente del Municipio, Claudio Chiarotti – per criticare il sindaco Bucci e l’assessore Fanghella. In ballo ci sono i diritti dei miei cittadini e io ho il dovere di difenderli. Dopo ripetute segnalazioni e lamentele, non posso certo far finta di niente. Intervenire e denunciare è il mio dovere istituzionale”.
Nel corso dell’incontro all’Arci si consolida man a mano la voglia di un confronto diretto tra gli abitanti e il Comune. Prossimamente si svolgerà una nuova assemblea pubblica, questa volta nella sede del Municipio, a cui verranno invitati Fanghella e i responsabili Arpal. Ma nasce anche l’idea di manifestare direttamente a Tursi il disagio dei voltresi e di tutti i frequentatori di quella che è la più grande spiaggia libera di Genova.
Un disagio ignorato da Fanghella in quella che è stata “una scelta politica, perché amministrare la cosa pubblica è politica” ha sottolineato Viola Boero, Pd Genova.
A incoraggiare la protesta pubblica sono Alessandro Terrile, consigliere comunale e Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione. Entrambi, nelle rispettive sedi istituzionali, presenteranno un’interrogazione urgente sul tema nella prossima seduta di Consiglio.
“Se la sabbia è nera, puzza e ci sono problemi per la salute non è possibile banalizzare la situazione – ha dichiarato Terrile – . Occorre denunciare con forza, documenti alla mano. Martedì tutti in Consiglio comunale”.
“Quando non c’è volontà di dialogo, è  necessario attivare la reazione popolare – gli ha fatto eco Lunardon – . Il Comune ha minimizzato e sottovalutato i danni di Voltri, anche nella richiesta di risarcimenti: soltanto 1,5 milioni di Euro – assolutamente insufficienti – nonostante i fondi statali a disposizione fossero ingenti. Non dimentichiamo che il progetto di rifacimento della passeggiata dal Comune non è mai arrivato al Municipio. E che se non si procede alla realizzazione delle protezioni a mare, alla prossima forte mareggiata, il problema si ripeterà. Voltri non è un altro mondo, fa parte di Genova e deve essere trattata alla pari degli altri quartieri”.

Lunardon: “Ex Ilva, il Governo non rispetta i patti e mette a rischio Taranto e lo stabilimento genovese: pronti a scendere in piazza con i lavoratori per difendere l’occupazione”

Genova, 26 giugno 2019

Quando i lavoratori dell’ex Ilva scenderanno in piazza noi ci saremo. Siamo pronti a manifestare contro questo Governo irresponsabile, che non rispetta gli accordi sottoscritti con sindacati e ArcelorMittal e mette a repentaglio non solo lo stabilimento di Taranto, ma anche l’intera filiera dell’acciaio e quindi anche i posti di lavoro di Cornigliano. È inaccettabile l’atteggiamento dell’Esecutivo giallo-verde. Ci auguriamo che questa vicenda si possa risolvere durante la conversione in legge del decreto. Altrimenti non esiteremo a dare battaglia al fianco dei lavoratori e delle parti sociali.

Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria

Gruppo Pd: “Interrogazione urgente sui minori non accompagnati sbarcati il 2 giugno e allontanati da Genova. Il sindaco non ha rispettato l’impegno preso. I diritti dei minori sono stati tutelati?”

Genova, 26 giugno 2019

Il Gruppo Pd del Comune di Genova annuncia un’interrogazione urgente al sindaco Marco Bucci per il necessario aggiornamento sulla sorte dei ventotto (su trentadue) minori non accompagnati che sono sbarcati a Genova il 2 giugno scorso e che sono stati trasferiti in altre città italiane, contrariamente alle dichiarazioni dello stesso sindaco che si era impegnato a farli rimanere a Genova. La decisione del trasferimento è stata presa senza darne informazione ufficiale ed è stata segnalata dalle strutture che si occupano di accoglienza e integrazione dei minori non accompagnati. Decisione che soprattutto non risulterebbe essere stata tempestivamente comunicata agli stessi minorenni che, anche in questo caso, sarebbero stati trasferiti da una città all’altra, senza alcun coinvolgimento, senza preavviso e senza la necessaria preparazione. Solo quattro minori dei trentadue sbarcati sono rimasti in città, a fronte del diniego espresso in tal senso dalla Procura per i Minorenni. Il sindaco Bucci, al momento dello sbarco dal pattugliatore Cigala Fulgosi della Marina Militare Italiana, aveva preso posizione affermando che i minori non accompagnati avrebbero trovato accoglienza a Genova nelle strutture predisposte, aggiungendo che probabilmente vi sarebbero rimasti fino al raggiungimento della maggiore età. Il brusco cambio di rotta necessita di una spiegazione, ancor più trattandosi di minori aventi diritto al massimo della tutela possibile. E’ necessario appurare anche se il tutore, in questo caso il Comune di Genova nominato dal Tribunale dei minorenni, nel rispetto dell’obbligo di svolgere il ruolo in conformità al principio dell’interesse superiore del minore, valutando il trasferimento, abbia effettuato, per ciascuno di essi, tutte le opportune verifiche e considerazioni sulla base della storia e dei bisogni individuali del singolo. Ci si chiede se, quindi, i diritti di ciascun minorenne ed il suo superiore interesse siano stati tenuti nella dovuta considerazione.

Gruppo consiliare Pd Comune di Genova

Lunardon e Pandolfo: “Caso DL Crescita-ArcelorMittal, gli impegni presi vanno rispettati. Si corregga il decreto nel passaggio parlamentare. I 5 Stelle vogliono chiudere Taranto: è inaccettabile”.

Genova, 19 giugno 2019

La nota di ArcelorMittal che paventa il rischio concreto della chiusura dello stabilimento ex Ilva di Taranto se non sarà modificato il Decreto Crescita, che in questi giorni verrà convertito in legge, ci preoccupa molto. Il Gruppo industriale punta il dito contro la cancellazione delle tutele legali. Crediamo sia grave che, in corso d’opera, vengano modificate le condizioni contenute nel bando di gara. Evidentemente il Movimento 5 Stelle, che ha sempre puntato alla chiusura dello stabilimento di Taranto, sta cercando di arrivare a questo risultato percorrendo un’altra strada. Ma questo comportamento è francamente inaccettabile.

Tutti i punti dell’intesa sottoscritta con ArcelorMittal vanno rispettati, dall’accordo di programma di Genova alle garanzie sull’occupazione, fino alla tutela legale per l’azienda: eliminarla metterebbe a rischio il percorso di attuazione del piano ambientale richiesto dal Governo italiano nel settembre del 2017. Condividiamo la preoccupazione espressa dai lavoratori, anche perché una crisi a Taranto avrebbe necessariamente ripercussioni anche sullo stabilimento di Cornigliano.

Visto che c’è ancora tempo e modo per rimediare, confidiamo che prevalga la ragionevolezza e che nei passaggi parlamentari di questi giorni il Dl Crescita venga corretto. Ne va del futuro di un pezzo importante dell’industria italiana.

Il capogruppo del Pd ligure, Giovanni Lunardon

Il segretario del Pd Genova, Alberto Pandolfo

LUNARDON E PANDOLFO

“CRISI EX ILVA, IL GOVERNO DEVE DARE CERTEZZE E PRETENDERE IL RISPETTO DEGLI IMPEGNI SU LAVORO E INVESTIMENTI”

Ci preoccupa molto la decisione di Arcelor Mittal di avviare la procedura di cassa integrazione per 1400 lavoratori delle acciaierie di Taranto.

Un pessimo segnale per l’intero gruppo e quindi anche per lo  stabilimento di Cornigliano.

Lunedì al Mise ci sarà l’incontro fra Governo, sindacati e proprietà e ci aspettiamo che il ministro Di Maio e tutto l’Esecutivo prendano una posizione forte nei confronti dell’azienda. La campagna elettorale è finita: adesso è il momento di governare e Di Maio deve iniziare a fare il ministro.

I lavoratori hanno bisogno di tutele, di risposte chiare e di un’azienda che tenga fede agli impegni presi.

Quindi Arcelor Mittal deve confermare i piani industriale e ambientale, con tutti gli investimenti e, naturalmente, garantire i livelli occupazionali.

Genova deve diventare un centro di eccellenza di livello europeo per la banda stagnata come prevedono gli accordi. E quindi il Governo deve pretendere che l’azienda rispetti quanto sottoscritto il 6 settembre dell’anno scorso.

Non è accettabile alcun passo indietro.

Per fare tutto questo serve un Esecutivo serio e autorevole. Cosa che purtroppo oggi manca al nostro Paese.

Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria

Alberto Pandolfo, segretario Pd Genova