Lunardon e Pandolfo: “Caso DL Crescita-ArcelorMittal, gli impegni presi vanno rispettati. Si corregga il decreto nel passaggio parlamentare. I 5 Stelle vogliono chiudere Taranto: è inaccettabile”.

Genova, 19 giugno 2019

La nota di ArcelorMittal che paventa il rischio concreto della chiusura dello stabilimento ex Ilva di Taranto se non sarà modificato il Decreto Crescita, che in questi giorni verrà convertito in legge, ci preoccupa molto. Il Gruppo industriale punta il dito contro la cancellazione delle tutele legali. Crediamo sia grave che, in corso d’opera, vengano modificate le condizioni contenute nel bando di gara. Evidentemente il Movimento 5 Stelle, che ha sempre puntato alla chiusura dello stabilimento di Taranto, sta cercando di arrivare a questo risultato percorrendo un’altra strada. Ma questo comportamento è francamente inaccettabile.

Tutti i punti dell’intesa sottoscritta con ArcelorMittal vanno rispettati, dall’accordo di programma di Genova alle garanzie sull’occupazione, fino alla tutela legale per l’azienda: eliminarla metterebbe a rischio il percorso di attuazione del piano ambientale richiesto dal Governo italiano nel settembre del 2017. Condividiamo la preoccupazione espressa dai lavoratori, anche perché una crisi a Taranto avrebbe necessariamente ripercussioni anche sullo stabilimento di Cornigliano.

Visto che c’è ancora tempo e modo per rimediare, confidiamo che prevalga la ragionevolezza e che nei passaggi parlamentari di questi giorni il Dl Crescita venga corretto. Ne va del futuro di un pezzo importante dell’industria italiana.

Il capogruppo del Pd ligure, Giovanni Lunardon

Il segretario del Pd Genova, Alberto Pandolfo

LUNARDON E PANDOLFO

“CRISI EX ILVA, IL GOVERNO DEVE DARE CERTEZZE E PRETENDERE IL RISPETTO DEGLI IMPEGNI SU LAVORO E INVESTIMENTI”

Ci preoccupa molto la decisione di Arcelor Mittal di avviare la procedura di cassa integrazione per 1400 lavoratori delle acciaierie di Taranto.

Un pessimo segnale per l’intero gruppo e quindi anche per lo  stabilimento di Cornigliano.

Lunedì al Mise ci sarà l’incontro fra Governo, sindacati e proprietà e ci aspettiamo che il ministro Di Maio e tutto l’Esecutivo prendano una posizione forte nei confronti dell’azienda. La campagna elettorale è finita: adesso è il momento di governare e Di Maio deve iniziare a fare il ministro.

I lavoratori hanno bisogno di tutele, di risposte chiare e di un’azienda che tenga fede agli impegni presi.

Quindi Arcelor Mittal deve confermare i piani industriale e ambientale, con tutti gli investimenti e, naturalmente, garantire i livelli occupazionali.

Genova deve diventare un centro di eccellenza di livello europeo per la banda stagnata come prevedono gli accordi. E quindi il Governo deve pretendere che l’azienda rispetti quanto sottoscritto il 6 settembre dell’anno scorso.

Non è accettabile alcun passo indietro.

Per fare tutto questo serve un Esecutivo serio e autorevole. Cosa che purtroppo oggi manca al nostro Paese.

Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria

Alberto Pandolfo, segretario Pd Genova